lunedì 29 luglio 2013

11 AGOSTO: CASAGGì AL SACRARIO RSI DI TRESPIANO...


Come ogni anno, l'11 di agosto, porteremo un fiore sulla tomba dei caduti della Repubblica Sociale Italiana, al sacrario di Trespiano. Lo faremo nel giorno della "liberazione" di Firenze, per rendere simbolicamente omaggio a chi, fino all'ultimo respiro, ebbe il coraggio di opporsi all'invasione anglo-americana. Lo faremo in silenzio, senza simboli politici, perchè riteniamo quel sacrificio, dimenticato e oltraggiato da decenni di menzogne e di calunnie, appartenga alla storia di tutto il nostro Popolo. 

E, come ogni anno, riportiamo in calce il brano di Malaparte, tratto da "La Pelle", nel quale si racconta della fucilazione di alcuni ragazzi sul sagrato della chiesa di Santa Maria Novella. Un episodio taciuto dalle cronache storiche, ma assolutamente vero e non privo di spunti di riflessione...

Domenica 11 agosto l'appuntamento è alle ore 11 al cimitero di Trespiano. Esserci, nonostante la stagione, sarà un atto di memoria, di condivisione e di identità. 

DA "LA PELLE" DI CURZIO MALAPARTE:

I ragazzi seduti sui gradini di S. Maria Novella, la piccola folla di curiosi raccolta intorno all’obelisco, l’ufficiale partigiano a cavalcioni dello sgabello ai piedi della scalinata della chiesa, coi gomiti appoggiati sul tavolino di ferro preso a qualche caffè della piazza,la squadra di giovani partigiani della divisione comunista “Potente", armati di mitra e allineati sul sagrato davanti ai cadaveri distesi alla rinfusa l’uno sull’altro, parevano dipinti da Masaccio nell’intonaco dell’aria grigia. Illuminati a picco dalla luce di gesso sporco che cadeva dal cielo nuvoloso, tutti tacevano, immoti, il viso rivolto tutti dalla stessa parte. Un filo di sangue colava giù per gli scalini di marmo.

I fascisti seduti sulla gradinata della chiesa erano ragazzi di quindici o sedici anni, dai capelli liberi sulla fronte alta, gli occhi neri e vivi nel lungo volto pallido. Il più giovane, vestito di una maglia nera e di un paio di calzoni corti, che gli lasciavano nude le gambe dagli stinchi magri, era quasi un bambino.

C’era anche una ragazza fra loro: giovanissima, nera d’occhi, e dai capelli, sciolti sulle spalle, di quel biondo scuro che s’incontra spesso in Toscana fra le donne del popolo, sedeva col viso riverso, mirando le nuvole d’estate sui tetti di Firenze lustri di pioggia, quel cielo pesante e gessoso, e qua e là screpolato, simile ai cieli del Masaccio negli affreschi del Carmine.

Quando avemmo udito gli spari, eravamo a metà via della Scala, presso gli Orti Oricellari. Sboccati sulla piazza, eravamo andati a fermarci ai piedi della gradinata di Santa Maria Novella, alle spalle dell’ufficiale partigiano seduto davanti al tavolino di ferro.

Al cigolio dei freni delle due jeep, l’ufficiale non si mosse, non si voltò. Ma dopo un istante tese il dito verso uno di quei ragazzi, e disse:
- Tocca a te. Come ti chiami?
- Oggi tocca a me - disse il ragazzo alzandosi - ma un giorno o l'altro toccherà a lei.
- Come ti chiami ?
- Mi chiamo come mi pare... - O che gli rispondi a fare a quel muso di bischero, gli disse un suo compagno seduto accanto a lui.
- Gli rispondo per insegnargli l'educazione, a quel coso - rispose il ragazzo, asciugandosi col dorso della mano la fronte madida di sudore. Era pallido, e gli tremavano le labbra. Ma rideva, con aria spavalda guardando fisso l'ufficiale partigiano. 

A un tratto i ragazzi presero a parlar fra loro ridendo.
Parlavano con l'accento popolano di San Frediano, di Santa Croce, di Palazzolo.

L’ufficiale partigiano alzò la testa e disse:
- Fa presto. Non mi far perdere tempo. Tocca a te.
- Se gli è per non farle perdere tempo - disse il ragazzo con voce di scherno - mi sbrigo subito - E scavalcati i compagni andò a mettersi davanti ai partigiani armati di mitra, accanto al mucchio di cadaveri, proprio in mezzo alla pozza di sangue che si allargava sul pavimento di marmo del sagrato.
- Bada di non sporcarti le scarpe ! - gli gridò uno dei suoi compagni, e tutti si misero a ridere.
- Jack e io saltammo giù dalla jeep.
- Stop! - urlò Jack.

Ma in quell’istante il ragazzo gridò: - Viva Mussolini ! - e cadde crivellato di colpi .

domenica 2 giugno 2013

IN PIAZZA A PISA PER I MARO'...




Casaggì, con i ragazzi di Ronin Pisa, è scesa in piazza per ribadire la volontà di riportare a casa i nostri marò. Un anno di "tira e molla" che ha letteralmente sbriciolato la già scarsa credibilità del nostro paese sullo scacchiere internazionale; che ha visto l'India sequestrare due soldati in acque internazionali e un ambasciatore; che ha visto un impianto accusatorio a ratti ridicolo, rigettato anche dalla Corte Suprema, ma tuttavia sufficiente per non far processare i due marinai in Italia; che ha visto sminuito il ruolo dell'esercito, ormai usato a piacimento dalla politica per guerre inutili e poi abbandonato nei momenti di difficoltà; che ha visto due governi rimanere immobili dinanzi alle minacce di un paese col quale, evidentemente, si ha paura di perdere una partnership economica e commerciale. Una pagina triste, a prescindere dall'esito delle perizie e dei processi, degna dell'Italietta odierna e dei suoi servi di palazzo.

RIPORTIAMO A CASA I NOSTRI SOLDATI.
TORNIAMO AD ESSERE NAZIONE.

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mercoledì 15 maggio 2013

UNIFI: SCONTRI A NOVOLI. SETTE MILITANTI DI CASAGGì AGGREDITI DA CINQUANTA AUTONOMI CON CASCHI E CATENE...




CASAGGì: SCONTRI AL POLO DI NOVOLI PER ELEZIONI UNIVERSITARIE.
CINQUANTA MILITANTI DELLA SINISTRA ANTAGONISTA ARMATI DI CASCHI E CATENE AGGREDISCONO SETTE MILITANTI DI CASAGGì. FAR-WEST DI MEZZOGIORNO TRA CENTINAIA DI STUDENTI. GLI AGGRESSORI, QUASI TUTTI ARMATI, HANNO AULE CONCESSE DAL RETTORE E HANNO CONVOCATO SERVIZI D’ORDINE ESTERNI ALL’UNIVERSITA’. UN FERITO ACCERTATO TRA I NOSTRI ATTIVISTI E LA CERTEZZACHE CONTINUEREMO A DIFENDERE LE NOSTRE IDEE E I NOSTRI DIRITTI A QUALSIASI COSTO.  

Questa mattina Casaggì era al Polo Universitario di Novoli per svolgere la propria regolare campagna di propaganda in vista delle elezioni universitarie del prossimo 21 e 22 maggio. I nostri militanti, sette, avevano allestito un banchetto, nel quale era presente il materiale elettorale e le indicazioni di voto. Attorno a mezzogiorno una cinquantina di militanti dei centri sociali antagonisti, chiamati dagli attivisti del Collettivo Politico di Scienze Politiche, si sono radunati davanti al nostro banchetto, distribuendo volantini, gridando slogan in stile anni di piombo e minacciandoci di passare alle vie di fatto se non avessimo immediatamente lasciato l’Univesità che, a loro dire, non dovrebbe permettere ad un movimento di destra di esprimere liberamente le proprie idee e candidarsi agli organi di rappresentanza studentesca.

Reputando la nostra permanenza di quella struttura un diritto e non avendo mai ceduto alle minacce altrui, abbiamo scelto di rimanere al nostro posto e continuare, seppur affrontati da un gruppo dieci volte più numeroso di noi, la nostra azione politica. Alle 12,30 – mentre i nostri attivisti iniziavano a smontare il banchetto per recarsi a pranzo nella mensa antistante – il gruppo di attivisti dell’estrema sinistra ha deciso di passare alle vie di fatto tirando fuori caschi, catene, tirapugni e brandendo le cinture per colpire. Ne è nato uno scontro fisico durato qualche minuto e avvenuto sotto gli occhi di centinaia di studenti che, come noi, stavano recandosi a pranzo. Nello scontro uno dei nostri militanti ha riportato una ferita al volto.

Ciò che è accaduto è inaccettabile da ogni punto di vista.
E’ inaccettabile perché chi ha aggredito era armato ed è uscito da aule universitarie che sono concesse dal rettore e dai vertici dell’Università a personaggi che non le hanno restituite agli studenti, ma che le utilizzano per promuovere odio sociale e politico. Non è accettabile perché abbiamo il diritto di fare propaganda e di vivere l’Università, da studenti e da candidati alle elezioni, come tutti gli altri. Non è accettabile che all’Università entrino persone esterne, magari armate, per creare il caos e cercare di cacciare chi fa politica in altri schieramenti. Non è accettabile perché chi aggredisce in cinquanta contro sette e con armi di ogni tipo in mano non è un militante, ma un vigliacco coperto dal numero e dall’impunità. E non sono accettabili le dichiarazioni di alcuni organi di stampa, che senza aver verificato la notizia parlano di rissa e di scontri, come se si fossero dati appuntamento due gruppi contrapposti e non si fosse trattato di una vile aggressione premeditata e vergognosa.

Casaggì non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia e continuerà, adesso e nei prossimi mesi, a svolgere nelle facoltà la propria attività politica. Ai vili, quelli che ci aggrediscono in cinquanta contro sette, siamo stati costretti ad abituarci. Il nostro non è un passatempo, ma una scelta di vita che contempla qualsiasi genere di rischio, al quale sappiamo di andare incontro e cerchiamo di farlo con la dignità e il coraggio di sempre. Dignità e coraggio: qualcosa che manca ai paladini dell’antifascismo. 

domenica 28 aprile 2013

CASAGGì EMPOLI RISPONDE AL PD: NOI VIOLENTI? VI INVITIAMO AL CONFRONTO...



CASAGGì EMPOLI – CENTRO SOCIALE DI DESTRA

CASAGGì EMPOLI: IL PD CI ACCUSA DI ESSERE VIOLENTI E PERICOLOSI. SIAMO RAGAZZI CHE SI BATTONO LEALMENTE PER AFFERMARE I VALORI DELL’IDENTITA’ E DELLA SOCIALITA’. POTREMMO SPORGERE QUERELA, INVECE INVITIAMO I CONSIGLIERI AD UN CONFRONTO PUBBLICO NELLA NOSTRA SEDE.

Casaggì Empoli, che in autunno inaugurerà un proprio spazio autonomo e autogestito anche ad Empoli, è una Comunità militante che agisce dal basso e nel solco della giustizia sociale e del volontariato. Da anni, in collaborazione con le altre strutture dell’area identitaria, opera nel campo della politica studentesca, della cultura e dell’attivismo solidale.

I consiglieri comunali del Pd empolese Alderighi, Bacchi e Pampaloni, hanno presentato una mozione nella quale parlano di un movimento – il nostro – che si richiamerebbe esplicitamente ad immagini e culture violente e quindi pericolose, che i signori vorrebbero scongiurare attraverso l’intensificazione delle campagne contro l’odio politico e per il mantenimento della memoria della Resistenza. Se così fosse il problema non sarebbe del consiglio comunale, ma della Magistratura, che dovrebbe provvedere a sciogliere l’associazione arrestandone i militanti per i reati di apologia, di ricostituzione e di incitamento all’odio. Dal momento che questo non è mai avvenuto abbiamo motivo di pensare che i tre consiglieri abbiano viaggiato un po’ troppo con la fantasia.

Le attività che svolgiamo sono quelle inerenti il volontariato, con raccolte di fondi e di beni di prima necessità per i terremotati, i senza tetto e gli indigenti; servizi di ascolto del cittadino con consulenze gratuite; cene sociali aperte a tutti; conferenze e dibattiti; concerti e serate; feste e assemblee; volantinaggi informativi e commemorazioni. Tra queste, come i tre consiglieri hanno notato, vi è anche quella dei caduti della Rsi, ma non ci pare che portare un fiore su un sacrario eretto in un cimitero pubblico sia un reato.

Potremmo querelare i tre consiglieri e magari ricavarne i soldi per finanziare una seconda sede nel circondario empolese, ma preferiamo invitarli ad un pubblico confronto nella nostra sede. Siamo ragazzi tra i sedici e trent’anni e non abbiamo alle spalle nessun tipo di esperienza criminale, violenta o fuori dalla legalità. Siamo ragazzi che hanno a cuore il futuro del proprio paese e si battono per renderlo migliore.

Chiediamo anche ai tre consiglieri, che giustamente vogliono combattere l’odio politico nella nostra città, come si pongono rispetto alle scritte minatorie che giusto tre giorni fa hanno imbrattato il portone della nostra sede. Le scritte, firmate con falce e martello, invocavano senza troppi complimenti la nostra morte e siamo certi che i tre esponenti del Partito Democratico non avranno alcun problema a condannare pubblicamente l’episodio che, ci pare, non sia mai accaduto a parti invertite. 

domenica 21 aprile 2013

SKOLL PRESENTA "EROICA" A CASAGGì FIRENZE...



Sabato 18 maggio Skoll sarà a Casaggì per presentare "Eroica", il nuovo disco tutto dedicato all'Italia. Dalle ore 21 festa e concerto con musica identitaria e bar a prezzi popolari. Una grande serata, da non perdere.

Una delle canzoni contenute nel nuovo disco:


sabato 30 marzo 2013

LIBERATE I DUE MARO'!



La faccenda dei due marò, dal primo giorno fino ad oggi, ha mostrato senza mezzi termini l’inadeguatezza del governo Monti, che ha calpestato la dignità nazionale del nostro paese rendendolo una caricatura della peggiore inefficienza burocratica.

Il ritratto puntuale e svilente di un’Italietta asservita, incapace di alzare la testa, piegata agli interessi economici e  inerme dinanzi al silenzio dell’Europa e della Nato. Una vicenda iniziata accettando il sequestro di due nostri soldati, accusati di un crimine - sul quale si nutrono forti dubbi – che sarebbe avvenuto in acque internazionali e proseguita con una fallimentare opera diplomatica, fatta di tentennamenti, annunci disattesi, presunte pene di morte, carcerazione, ricatti economici, pressioni, rientro a casa e successivo ritorno in India, dimissioni, incapacità di comunicazione tra i vari organi di governo.

La nostra Italia è un’altra. E’ un paese fiero, capace di camminare a testa alta. E’ una Comunità Nazionale che non lascia indietro nessuno. E’ una Nazione in grado di assumersi delle responsabilità, di difendere una credibilità, di riconquistare una dignità perduta. La nostra Italia non abbandona i propri soldati, ma li difende. Senza paura.

Tante Comunità, ma una sola voce:
LIBERIAMO I NOSTRI MARO’. TORNIAMO AD ESSERE NAZIONE.

CASAGGI’ FIRENZE, NES ITALIA, LABORATORIO ASLAN, AREZZOZERO, CASAGGI’ MILAZZO, SPAZIO HELIOS, CASAGGI’ CAGLIARI, RONIN PISA, CASAGGI’ VALLE PELIGNA, 
SUR LES MURS PISTOIA, CASAGGI’ SASSARI, CASAGGI’ EMPOLI, CASAGGI’ VALDICHIANA, CASAGGI’ GROSSETO, NUCLEO PRATESE, CASAGGI’ VERSILIA, 
LA CITTA’ NUOVA MASSA, TRISKELYS SIENA